In questa guida illustro come costruire una casetta in legno per gli attrezzi da utilizzare in giardino o su di un terrazzo.Tutto il materiale usato è tranquillamente reperibile nei centri fai da te. Il metodo di costruzione che ho utilizzato è paragonabile a quello utilizzato per la costruzione di una casa: fondazioni, pilastri, pareti e tetto.
Il lavoro, che di seguito illustro, prevede l’utilizzo di molti attrezzi tra cui alcuni pericolosi per l’incolumità personale. Sono la troncatrice e il seghetto alternativo. Un’atteggiamento vigile e reattivo e piena padronanza degli utensile sono i requisiti fondamentali per utilizzarli con sicurezza. Leggete il manuale di istruzioni, informatevi ed eventualmente eseguite delle prove con persone che già li conoscono. Indossate, inoltre, occhiali protettivi e guanti da lavoro.
Costruire una casetta per gli attrezzi in legno, senza l’utilizzo di una soluzione prefabbricata, prevede una buona dose di manualità e destrezza soprattutto nell’adattare i pezzi alle proprie esigenze. Risulta essere previsto l’utilizzo di attrezzi come la sega circolare o il seghetto alternativo di cui è fondamentale una buona conoscenza. Il livello di difficoltà è quindi difficile.
Il materiale necessario, di cui si ha bisogno, è il seguente: travi per la struttura portante adeguate alla dimensioni (indicativamente, per una casetta di 6-7mq costruita con tavole di pino o abete da 2/3 cm. di spessore, risultano sufficienti travetti della sezione 5cmx5m); tavole di pino o abete dello spessore di 2,5 cm circa, pre impregnate in autoclave; viti autofilettanti, per l’assemblaggio delle tavole alle travi e di quest’ultime tra di loro e piattine di ferro ad L; impregnante; carta vetrata; tegole bituminose canadesi.
Gli attrezzi di cui avrò bisogno sono: metro, matita, martello da carpentiere e di gomma, sega, troncatrice, serie di giraviti o avvitatore, seghetto alternativo, serie punta per legno.
Ideare e poi costruire dal nulla, richiede un’elaborazione mentale del progetto e poi la stesura su carta di un disegno, anche semplice, con relative misure. Per la costruzione di questa casetta, ovviamente, non ci si può esimere dal farlo. Quindi armiamoci di carta e matita e facciamo un disegno del progetto con le misure esatte in modo tale da calcolare anche il materiale occorrente per evitare sprechi. Il primo passo è la costruzione della base di appoggio. Sarà il posto dove cammineremo e appoggeremo il materiale che accatasteremo all’interno della casetta quindi dovrà avere una certa consistenza. Ho tagliato 5 travetti da 5cmx5cm della lunghezza occorrente e li ho stesi a terra parallelamente ad una distanza di circa 50 cm l’uno dall’altro. Così facendo le tavole di legno riusciranno a sostenere tutto il peso senza curvarsi. Dopo aver tagliato, nella misura occorrente, alcune tavole, le ho posizionate sui travetti e successivamente bloccate con viti. Molto importante, d’ora in poi, prima di passare al fissaggio con le viti è di accertarsi che la giunzione maschio/femmina tra le tavole sia perfetta. Irregolarità del legno o resti di legno derivati da tagli precedenti potrebbero rendere questa operazione difficoltosa. In questo caso, appoggiando uno scarto di legno sulla tavola, battendo con il martello andranno a loro posto. Proseguo con le tavole fino a completare la base e prima del passo successivo mi accerto che l’ingombro totale della base rispecchi il progetto.
A questo punto esistono varie scuole di pensiero e tecniche diverse su come procedere alla costruzione delle pareti. C’è chi le assembla a terra e poi solo dopo le unisce alla base. Io ho preferito costruirle intorno ai 4 pali verticali. Essendo un lavoro artigianale e soprattutto su misura, mettere tavola su tavola, mi darà la possibilità di fare le dovute modifiche in corso d’opera. Procedo quindi a fissare i 4 travetti, della stessa fattezza di quelli usati per la base, ai quattro angoli della base con l’ausilio delle piattine ad L. Attenzione: dovranno essere posizionati quanto più possibile in squadro e all’interno del perimetro, tanto quanto lo spessore delle tavole.
Adesso, il lavoro da eseguire, altro non è che un mero taglio posa ed assemblaggio delle tavole, una sopra l’altra, facendo sempre attenzione all’incastro maschio/femmina. Va controllata sempre la giusta linearità sia in verticale che orizzontale. Il legno utilizzato essendo un po morbido è sempre soggetto a spostarsi o prendere posizioni non desiderate almeno fino a quando non sarà vincolato.
Terminate le pareti della casetta in legno, ad esclusione della porta, è giunto il momento del tetto. A questo punto potrei posizionare subito le tavole in orizzontale fissandole con le viti, sulla parte superiore delle pareti, senza travetti di sostegno. Le misure di questa casetta me lo permetterebbero in quanto stretta e lunga, ma il mio progetto prevede in futuro il posizionamento di un pannello solare e, perché no, anche di un contenitore per la raccolta delle acque piovane per annaffiare i vasi. La scelta è quindi obbligata,.La struttura portante del tetto dovrà essere sicuramente più consistente di quanto lo sono le sole tavole avvitate. Il materiale è sempre lo stesso; travetti 5cm x 5cm e tavole spesse 2,5 cm. Posiziono i travetti sul lato superiore dei quattro pali avvitandoli e fissandoli con le L. In questo modo il peso del tetto graverà oltre che sulle pareti anche sui quattro pali. Conferisco un ulteriore rinforzo fissando longitudinalmente ed equidistanti altri due travetti.
Creata una buona base di appoggio, procedo a fissare con viti o chiodi le tavole una vicina all’altra fino terminare completamente il tetto. Ho preferito far fuoriuscire le tavole, per ogni lato della casetta, di almeno 10 cm in modo tale che l’acqua piovana, scolando, non bagni inutilmente le pareti. Per impermeabilizzare il tetto ho steso prima una mano di asfalto liquido e poi le tegole canadesi con la graniglia. Le tegole canadesi sono molto semplici da posare in opera. Si inizia dal lato declivio del tetto stendendole per tutta la lunghezza e fissandole con gli appositi chiodi a testa larga nei punti in cui la successiva riga di tegole li coprirà. Si prosegue verso il lato più alto del tetto stendendole sfalsate le une alle altre. Per un miglior fissaggio, se si vuole, prima di fissare ogni tegola, si puòscaldare la parte sottostante che, fatta di catrame, si incollerà alla base.
Per costruire la porta, il procedimento è lo stesso utilizzato per assemblare la base dell’intera struttura. Poggio a terra quattro travetti creando un rettangolo e vi fisso sopra le tavole, tagliate della giusta misura, con le viti. Per far si che la porta si apra bene per parecchio tempo ( il legno è soggetto a deformazioni) la costruisco leggermente più piccola di circa 0.5 cm. Lo spazio che si verrà a creare, obbiettivamente un pò antiestetico, lo coprirò con delle bacchette di legno fissate su tutta la cornice della porta. Per fissarla alla struttura ho utilizzato dei cardini in ferro battuto. A questo punto, non resta che passare alla rifinitura.
La verniciatura.
Questa è la parte, a mio avviso, più bella ed artistica del lavoro dove ci si può veramente sbizzarrire a secondo anche del contesto in cui andremo ad inserire la nostra casetta per gli attrezzi. Per la finitura del legno esistono molteplici metodologie e svariati materiali, che sicuramente tratterò più approfonditamente in apposite schede. Impregnazione, laccatura o a cera sono solo alcune, la differenza tra l’una e l’altra dipenderà in primis dall’uso che si dovrà fare del manufatto (per esempio se stiamo mettendo a posto un mobile da usare in salone o un ripiano per il garage). Nel caso in questione, prima di iniziare, ho fatto alcune valutazioni per scegliere il metodo più appropriato. Questa casetta rimarrà per tutto il suo ciclo di vita esposta alle intemperie ed ogni due o tre anni avrà bisogno di una rinfrescata per non far degenerare troppo il legno. La mia scelta è stata quella di procedere con due o più mani di impregnante all’acqua che con il passare del tempo non sfalda e una mano di flatting trasparente per barche. Ho utilizzato il flatting per dare una bella finitura lucente, cosa che non avviene utilizzando solamente impregnante per l’acqua. Ne ho dato una sola mano in modo che quando si rovinerà è inizierà a sfaldarsi sarà più semplice rimuoverlo e rinnovarlo.