Una persona dorme circa 7-8 ore e attraversa diversi cicli si sonno che comprendono 5 fasi in cui l’organismo lavora per rigenerarsi. La prima fase ha un’azione antiossidante: man mano che fa buio, il nostro corpo produce melatonina, l’ormone che induce il sonno.
Ma se facciamo fatica ad addormentarsi questo processo si blocca e, di conseguenza, non si produce la giusta quantità di melatonina..
La seconda fase è antistress: man mano che entriamo in uno stato di riposo e l’organismo blocca la produzione di cortisolo, un ormone che durante il giorno stimola il sistema cardiovascolare. La riduzione di cortisolo ha effetti antistress.
Nei casi invece in cui il sonno è disturbato e si hanno frequenti risvegli, il cortisolo continua a stimolare il nostro sistema cardiovascolare sovraccaricandolo.
La terza fase è la transizione cruciale è molto breve ma fondamentale che anticipa quella del sonno profondo, durante la quale riposi realmente e l’organismo ne approfitta per rinnovarsi. Se ci sentiamo confusi, disorientati e non passiamo alla fase 4, ma ricominciamo di nuovo il ciclo dall’inizio.
Il rinnovamento totale è legato alla fase 4 so moltiplica la secrezione dell’ormone della crescita, utile non solo nelle prime fasi della vita; da adulti è essenziale come regolatore sui vari processi metabolici. Una sua carenza provoca riduzione della massa muscolare e aumento di quella adiposa e fragilità ossea.
Nell’ ultima fase affiorano emozioni e ricordi. nel sonno chiamato REM il cervello rielabora e riorganizza le informazioni percepite nella giornata, memorizzandole. E’ la fase in cui si sogna e se si salta si hanno difficoltà di apprendimento, e ansia. Un buon livello di estrogeni favorisce il sonno REM, perciò le donne in menopausa soffrono di più si insonnia.
Qualsiasi situazione che alteri la nostra tranquillità mentale ci fa entrare in uno stato di allerta che non ci lascia dormire. Lo stress è la causa maggiore dell’insonnia occasionale e le donne tra i 40 e i 50 anni sono le più colpite.
Il formicolio, la necessità di muovere sempre le gambe: sono i sintomi tipici di questo disturbo. Accade soprattutto quando si sta riposando e migliora di giorno, muovendosi, per questo le persone che soffrono di questa sindrome hanno difficoltà ad addormentarsi o si svegliano alla notte se inizia il fastidio.
Quando si soffre di riflussi gastrici gli acidi dello stomaco risalgono verso l’esofago provocando una sensazione di bruciore. Questa sindrome peggiora quando si sta sdraiati. Per questo, anche se non notiamo la sensazione di acidità quando dormiamo, tali fastidi disturbano il ciclo del sonno.
Le persone che soffrono di apnee notturne smettono di respirare per alcuni secondi e ciò provoca brevi risvegli nel corso della notte. Anche se non si accorgono di queste interruzione, non completano le fasi del sonno e rimangono stanche di giorno.
Il calo degli estrogeni si verifica con la menopausa e aumenta la nostra irritabilità. Il nostro stato d’animo non è l’unica cosa che influisce sul sonno. La maggior parte delle donne che hanno una sudorazione notturna hanno difficoltà ad addormentarsi e si svegliano diverse volte nel corso della notte. Se le vampate di calore vengono alleviate, migliora anche il ciclo del sonno.
D’estate, i disturbi del sonno sono molto frequenti. Le maggiori ore di luce fanno ridurre la produzione di melatonina e il caldo non ci aiutano a conciliare il sonno. Per questo chi soffre d’insonnia ha più problemi d’estate. Non sono solo le temperature alte a rendere difficile il sonno.
Può capitare che ci sentiamo molto stanchi di sera se abbiamo trascorso una giornata faticosa; eppure non riusciamo ugualmente a dormire. Difatti, dopo un’attività intensa, i muscoli hanno bisogno di più glucosio per recuperare le energie.
Oltre al fatto che viene stimolato il sistema nervoso e di conseguenza aumenta la frequenza cardiaca, e sale anche la pressione arteriosa. Il nostro organismo è eccitato quando invece dovrebbe riposare.
L’abitudine di riposare a lungo di giorno può provocare insonnia perché altera il nostro ritmo biologico e, alla fine, facciamo fatica ad addormentarci. Le persone che soffrono di mal di testa e fanno riposi lunghi per alleviarla, alla fine dormono male la notte.
Il nostro cervello è programmato per ricevere luce di giorno e mantenersi al buio di notte. Con il sole viene liberata meno la melatonina, mentre man mano che fa buio il livello di questo ormone che induce al sonno aumentano. Però se durante il giorno ti esponi poco alla luce, la produzione di questo ormone si squilibra.
Anche ciò che si mangia la sera è direttamente collegato con la qualità del sonno. Quando ceniamo teniamo presenti alcuni consigli: non dobbiamo andare a dormire affamati perché la sensazione di stomaco vuoto ti farà svegliare all’alba.
Dobbiamo assumere le calorie giuste, le cene abbondanti richiedono un lavoro extra allo stomaco e rendono il sonno più difficoltoso. Non abusiamo troppo di cibi piccanti; lasciamo passare 2 ore dopo la cena se andiamo subito a dormire, la digestione risulterà difficile e il sonno non gioverà.
Anche il materasso deve essere adatto per un buon riposo. Se usiamo lo stesso materasso da più di dieci anni, forse dovremo pensare di comprarne uno nuovo. Anche se esternamente appare integro, la sua struttura interna, quella che sostiene il corpo, potrebbe essere danneggiata e farti dormire male.
La durezza, la forma e il tipo di materiale sono determinanti per evitare il colore o le contratture. I materiali vanno provati prima dell’acquisto; scegline uno che ti dia la sensazione di non essere né troppo molle né troppo duro in base al tuo peso e altezza, che si adatti alla pressione esercitata dal corpo consentendo alla colonna vertebrale di allinearsi correttamente. In linea di massima, il lattice rappresenta la soluzione più utilizzata oggi. Per dettagli è possibile vedere questa guida su materassi in lattice su Migliorimaterassi.net.
Se non respiri bene può essere dovuto al fatto che il materiale del materasso ti provoca allergia; la definizione di materasso anallergico generalmente significa che è prodotto con imbottiture e rivestimenti meno adatti all’accumulo di allergeni.
Se il tuo problema è la cervicale, no sempre è colpa del materasso, ma spesso è anche il cuscino che non è adatto. In commercio si trovano cuscini più adatti alla situazione, in lattice o in schiuma sintetica con memoria di forma che dovrebbero allineare meglio la testa e il corpo mentre si dorme.