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Come si Riciclano i Fondi di Caffè

Nulla si crea, nulla si distrugge e nulla si butta nella pattumiera! Soprattutto quando ci troviamo di fronte a così tanta ricchezza. Il caffè, secondo solo al petrolio negli scambi commerciali, si riscopre elemento dai mille usi e consumi nell’arte del riciclo. E in tale attività i fondi di caffè, detti bratta del caffè, trovano la loro massima espressione. Dalla cura del corpo alla salute delle piante, dall’inchiostro per le stampanti al biocarburante per i vostri motori.

Se si pensa che in 100 gr di fondi di caffè sono concentrati 1 gr di caffeina, 12,6 gr di carboidrati, 2 gr di acido cloro genici, 15,4 gr di lipidi e cere, 9 gr di polifenoli, e considerando che gli italiani bevitori di caffè, circa 41 milioni, in media ne consumano tre tazzine al giorno, per un consumo annuo procapite di 5,77 kg, riuscite ad immaginare la miniera di sostanze nutrienti che in un anno vengono buttate nella spazzatura?

Da questa grande mole di fondi di caffè si possono estrarre, secondo un studio sperimentale condotto dal Politecnico di Torino, lipidi e cere da destinare non solo alla filiera farmaceutica, ma anche a quella della coltivazione dei funghi. Infatti dai fondi si ottiene un substrato molto ricco di nutrienti per i funghi e che alla fine del processo di coltivazione può essere impiegato come normale compost, al fine di ottenere del terriccio fertile e esente da sostanze chimiche.

Se non avete una coltivazione di funghi, i fondi sono un ottimo materiale per il vostro giardino e per tutte quelle piante, o fiori, che, come azalee, ortensie e rododendri, hanno bisogno di un terreno leggermente acido. In questo caso basta prendere la bratta del caffè direttamente dalla vostra moka e sbriciolarlo nel terreno di coltura.

Nel Nevada, invece, si sta mettendo a punto un procedimento per convertire i fondi di caffè in biocarburante attraverso un processo a basso consumo dove i resti delle lavorazioni possono essere trasformati in concime o pellet. Da 100 kg di fondi si ricavano circa 15 kg di biocarburante.

Alla Sapienza di Roma il caffè esausto viene sfruttato per recuperare i polifenoli, presenti nella miscela, da usare nel settore cosmetico e alimentare. Infatti i polifenoli del caffè, di qualità superiore rispetto a quelli sintetici presenti attualmente sul mercato, vengono utilizzati per le loro proprietà antiossidanti.

C’è chi, come l’olandese Matthijs, ha ideato una linea di tazzine e piattini, chi, come l’azienda londinese Re-worked, produce tavoli e sedie attraverso una miscela di plastica riciclata e fondi di caffè, e chi, come il coreano Jeo Hwan Ju, ha brevettato una stampante che al posto dell’inchiostro utilizza polvere di caffè esausto.

Ma gli usi alternativi non finiscono qui. Le dive del cinema mondiale usano il caffè macinato mescolato ad olio di oliva e succo di limone per farne dei trattamenti rigeneranti per la pelle. Se vogliamo, poi, fare dei trattamenti esfolianti basta raccogliere qualche fondo di caffè, versare una goccia d’acqua con un po’ di bagnoschiuma, applicare, massaggiare e risciacquare. Oppure, grazie alla presenza della caffeina, possiamo farne uno scrub anti-cellulite. In questo caso, aggiungete dell’acqua ai fondi, non troppa, e versate qualche goccia di miele. Applicate sulle parti del corpo che preferite trattare, avvolgete con la pellicola trasparente, fate agire per mezz’ora e sciacquate prima con acqua tiepida, poi fredda.

Rispolverando i vecchi metodi della nonna riscopriamo tutta un’altra serie di rimedi utili per la cucina. Strofinando tra le mani, o nelle pentole, una manciata di fondi di caffè eliminiamo i fastidiosi odori di aglio, cipolla e pesce, mentre, messi in frigorifero, in dispensa o in cima alla pattumiera, fungono da ottimi assorbi-odori. Per tenere lontano le macchie di zucchero dai nostri tavoli basta inumidirli e strofinarli sulle superfici sporche. Se invece li passiamo su mobili e credenze, con un batuffolo di ovatta, siamo in grado di eliminare i piccoli graffi presenti. Si possono utilizzare per sgrassare pentole, mani e bottiglie unte, addizionandoli con una goccia di sapone e sciacquando con acqua tiepida, e se versati, una tantum, negli scarichi aiutano a tenerli sempre puliti.

Infine possono essere utilizzati per donare un nuovo colore ai vostri capi di tessuto. Dopo aver applicato i fondi sulla stoffa bagnata e aver massaggiato con movimenti circolari, asciughiamo con un phon, spolveriamo l’eccesso di polvere di caffè e stiriamo a secco per fissare il colore beige ottenuto.

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Alessandro Minori è un blogger italiano appassionato di varie tematiche, tra cui la casa, il fai da te, il giardinaggio e la tecnologia. Sul suo blog, Alessandro pubblica regolarmente guide pratiche e consigli utili su come affrontare problemi e situazioni comuni nella quotidianità.

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