Le 500 lire hanno segnato la storia della numismatica italiana, e non solo. Hanno segnato la storia della vita di tanti di noi in un’epoca in cui, con 500 lire, qualcosa si poteva comprare. Se i più piccoli si compravano un pacchetto di caramelle, i più grandi potevano usarle per fare una telefonata non propriamente breve nelle vecchie (e oramai scomparse anche quelle) cabine telefoniche.
Oggi i tempi in cui si poteva uscire di casa con qualche monetina in tasca sono finiti, e tuttavia è proprio il ricordo di quei tempi ad essere ancora vivo dentro di noi ed a suscitare in noi piacevoli e nostalgici ricordi. Ma vediamo brevemente la storia di queste monetine che hanno lasciato una traccia così indelebile nel ricordo di tutti.
La moneta da 500 lire italiane viene coniata per la prima volta nel 1958 ed è rimasta corrente fino al 2001, anno in cui la lira è stata mandata in pensione ed ha lasciato il posto all’euro. Quanto alla tipologia di conio, le 500 lire sono state coniate, nel corso di questi 43 anni, in due versioni differenti, e cioè: monete d’argento dal 1958 al 1967 e monete bimetalliche dal 1982 al 2001. Non esistono emissioni di 500 lire in oro; quelle esistenti possono essere considerate solamente delle medaglie.
Argento
Per ciò che concerne le monete in argento, i tipi emessi sono stati tre, normalmente denominati Caravelle, Unità d’Italia e Dante. Si tratta di tre tipologie aventi in comune il diametro di 29 mm, il peso di 11 grammi ed il titolo, di 835/1000.
A causa del costo troppo elevato e della presenza di fenomeni di tesaurizzazione, il conio delle monete in argento terminò nel 1967 per lasciare spazio al conio di monete bimetalliche.
Frequentemente inoltre, sono state coniate monete d’argento appositamente per il mercato dei collezionisti. Tali monete sono state vendute dalla zecca a prezzo maggiore di quello nominale.
Caravelle
La moneta in argento Caravelle presenta al diritto un busto femminile in stile rinascimentale contornato dagli stemmi di 19 città capoluoghi regionali ai tempi del primo conio (Genova, Torino, Aosta, Milano, Trento, Venezia, Trieste ed Udine, Bologna, Firenze, Ancona, Perugia, Roma, L’Aquila, Napoli, Bari, Potenza, Catanzaro, Sicilia, Cagliari). In basso, la moneta presenta la dicitura “Giampaoli”, ad indicare Pietro Giampaoli, l’autore.
Al rovescio, la moneta presenta l’immagine di tre caravelle in navigazione verso destra, con tutto attorno la dicitura “Repubblica Italiana” e la data, ed in basso il valore, il segno di zecca (R) e la dicitura Veroi, ad indicare l’autore, Guido Veroi.
La prova di questa moneta, tirata in 1004 copie nel 1957, ha le bandiere controvento. Una foto è disponibile in questa guida sulle 500 lire su Valoremonete.net.
La moneta fu in circolazione fino al 1967. Dopo questa data le moneta furono coniate solo per le confezioni destinate ai collezionisti che la zecca mette in vendita annualmente.
Centenario unità d’Italia
Nel 1961, in occasione del Centenario dell’Unità d’Italia, è stata emessa una moneta commemorativa da 500 lire aventi le stesse caratteristiche delle Caravelle. Tali monete furono coniate non solo nel 1961, ma anche nei due anni seguenti, durante i quali venne sospeso il conio delle Caravelle.
La moneta da 500 lire Centenario dell’Unità d’Italia presenta, al diritto, l’Italia seduta su un capitello, recante nella mano destra, protesa in avanti, un ramo d’ulivo, nella mano sinistra, un elmo. Tutto attorno troviamo la dicitura Repubblica Italiana, con ai lati una stella. In basso, la dicitura Veroi, ad indicare l’autore Guido Veroi.
Al rovescio troviamo una quadriga veloce, volta a sinistra. In alto 1861 ed in basso 1961, il valore e il segno di zecca (R). Nel contorno, troviamo la dicitura CENTENARIO UNITÀ D’ITALIA – 1861 – 1961″ in rilievo.
Dante Alighieri
Nel 1965, in occasione del VII Centenario della nascita di Dante Alighieri, è stata emessa una moneta commemorativa da 500 lire, avente le medesime caratteristiche tecniche del 500 lire “Caravelle”. A differenza del 500 lire del Centenario dell’Unità, questa moneta è circolata parallelamente al “Caravelle”, il cui conio in quell’anno non è quindi stato sospeso. Gli esemplari di prova, che recano tale dicitura al rovescio, sono stati donati ai dipendenti della Zecca.
La moneta Dante Alighieri presenta, al diritto, il ritratto di Dante Alighieri. Tutto attorno compare la dicitura “Repubblica Italiana”, con ai lati una stella. In basso, compare la dicitura “Verginelli”, ad indicare il modellista, e “Monassi”, ad indicare l’incisore. Al rovescio la moneta presenta un’allegoria della Commedia dantesca, con a destra il segno di zecca (R), in basso l’indicazione del valore e, ancora sotto, la data. Nel contorno figura la dicitura settimo Centenario della Nascita di Dante Alighieri.
Quelle che abbiamo indicato sono le monete 500 lire di maggiore valore.