La seppia: un talentuoso trasformista che raccoglie consensi amorosi sempre… anche nei casi più difficili. Due grandi occhioni neri, un aspetto moderno e brillante, una forma flessuosa e dinamica. Queste sono solo alcune delle caratteristiche del piccolo -ma attenzione qualche volta sfiora i due chilogrammi di peso con appena 35 centimetri di lunghezza- organismo acquatico che ha raggiunto gli onori mediatici internazionali con una sua bella foto Nature (n° 433).
Questo cefalopode intelligente (ha un sistema nervoso piuttosto sviluppato, i suoi occhi hanno una potenzialità paragonabile a quella dei vertebrati) che i pescatori ben conoscono non solo per la qualità delle sue carni, ottimo richiamo per pesci più corposi (dentici, cernie e ricciole), ma anche per una serie di buffe strategie mimetiche che garantiscono agli esemplari più gracilini sicuro successo amoroso.
Con un po’ di tecnica l’abile, e bruttino trasformista riesce così nelle conquiste galanti più disperate, anche quelle in cui si trova a gareggiare con rivali molto più aitanti e virili della sua stessa specie . Chi è pratico di pesca ben conosce le repentine mutazioni cromatiche e le sue straordinarie tecniche di mimetismo. Grazie a queste doti naturali, la seppia sopravvive piuttosto discretamente, e senza troppi sforzi, anche sui fondali marini più frequentati. Generalmente non è molto rilassante, e tanto meno facile, sopravvivere in condomini acquatici dove si aggirano squaletti azzurri minacciosi o dentici in cerca di spuntino, lui (la seppia) lo fa abitualmente.
Gli uomini di mare sanno bene come questo mollusco cefalopode riesce a mimetizzare con insuperabile maestria alcuni dei suoi 10 tentacoli, propaggini dotate di ventose e indispensabile strumento di caccia, difesa e attività ludico-riproduttive. Camuffando, quindi, alcune di queste appendici spesso imbroglia sia l’eventuale preda-bocconcino, sia qualcuno di quei maschi suoi consimili a cui vuole insediare la partner tanto gelosamente custodita.
Eh già, pare infatti che tra i tentacoluti esemplari di questa specie si possano riconoscere due ben distinte categorie.
Da una parte abbiamo il modello fisicamente più prestante, il supermacho, quello che una volta conquistata la sua femmina non la perde mai di vista e la scorta di continuo e per sempre (il maschio “sentinella”), dall’altra abbiamo il “trasformista”, una tipologia di seppia assai meno prestante e coraggiosa, uno “sfigato” gracilino, che però, grazie a strategie e sotterfugi che farebbero impallidire il più scaltro dei tombeur de femme, riesce comunque a conquistare la dama che ha scelto anche se magari è già ufficialmente impegnata con un tipo sentinella. Insomma la seppia trasformista è un vero volpone delle acque, un insospettabile dongiovanni che per spuntarla sul ben più poderoso rivale non disdegna neanche di indossare vesti femminili e seducenti.