La Donzella, il cui nome scientifico è Coris julis (Linneo, 1758) è un pesce osseo appartenente alla famiglia dei Labridi,un gruppo tassonomico che vede come suoi maggiori esponenti i cosiddetti Tordi o Marvizzi, appartenenti al genere Symphodus.
Testo e foto di Fabio Crocetta
Regno: Animale
Ordine: Perciformi
Famiglia: Labridi
Genere: Coris
Specie: Coris Julis (Linneo 1758)
Presenta corpo allungato e testa conica. La bocca è piccola(per insidiarlo, infatti, occorrerà munire il nostro terminale di ami dai numeri 12-13 in giù) ed è provvista di denti particolarmente affilati che possono arrecare anche dolorose ferite. La pinna dorsale è unica ed estremamente lunga, mentre la caudale è larga ed a margine arrotondato. In tale organismo è presente dimorfismo sessuale che si manifesta in una livrea molto differente dalla fase maschile a quella femminile. Il suo ermafroditismo è proteroginico, cioè nelle prime fasi della sua vita (fino a circa 14 cm. di lunghezza totale) presenta gameti femminili e colore marroncino o rossiccio sul dorso (dipende dalle profondità a cui è pescato) e bianco sul ventre. Su quest’ultimo nella fase intermedia, cioè quando sta per avvenire l’inversione sessuale, spesso appare una linea gialla. Negli organismi maschili, invece, i colori diventano più appariscenti. Il dorso si presenta verde-bruno nell’esemplare vivo o appena pescato, mentre dopo poco vira al blu. Sui fianchi è presente una fascia arancione, sotto la quale il colore dominante è il verde smeraldo. Sono presenti una stria azzurra ed una macchia di colore nero dalla forma simile a quella di un triangolo rettangolo. All’angolo dell’opercolo è evidente una macchiolina di colore bluastro. Dal punto di vista morfometrico questa specie presenta 8-9 raggi spiniformi nella pinna dorsale e 12 molli, mentre in quella anale i duri sono 3 ed i molli 11-12. Gli individui giovanili, di dimensioni attorno ai 15-20 mm., presentano abitudini pelagiche e colore biancastro con due macchioline nere, una preanale ed una sul troncone caudale.
La sua lunghezza massima è di 25 cm., anche se esemplari di tali dimensioni sono alquanto rari. Predilige ambienti sabbiosi, erbosi e pietrosi ricchi di vegetazione, meglio se con Posidonia poiché in essa riesce bene a nascondersi, e profondità fino ai 30-40 metri pure se non è raro incontrarlo oltre i 100 mt. E’ una specie gregaria e la sua alimentazione è costituita da qualsiasi tipo di organismo animale, a cominciare da piccoli crostacei e molluschi per finire con vermetti, pezzi di oloturie, ecc. E’ una specie che si cattura facilmente sia a bolentino (è voracissima, a volte una vera dannazione per chi è alla ricerca di prede migliori) che con apposite nasse, la cui permanenza sul fondo, però, non deve superare i 15’ dal momento che, essendo un pesce molto esile, riesce a trovare facilmente la via d’uscita.
La pesca viene effettuata soprattutto di giorno e con il sole, poiché di notte, quando la temperatura scende sotto i 14°C o in caso di pericolo tale pesce si infossa con rapidità nella sabbia su di un fianco. E’ un pesce che si adatta senza problemi alla vita in acquario, ma preferibilmente in vasche spaziose a causa della sua elevata vagilità. Il sapore delle sue carni è discreto, pertanto viene utilizzato sia come pesce da frittura che per preparare salse e zuppe. Si tratta di una specie molto comune lungo tutte le nostre coste anche se, in seguito alla tropicalizzazione del Mar Mediterraneo, sempre più spesso la sua nicchia ecologica viene occupata sottocosta da una specie molto simile, la Donzella pavonia (Thalassoma pavo), che costringe la prima a spingersi a profondità più elevate. E’ presente nel Mediterraneo, nel Mar Nero e nell’Oceano Atlantico. A causa delle notevoli differenze tra i primi mesi di vita e la fase adulta, infine, la Donzella è stata a lungo oggetto di ipotesi discordanti da parte dei tassonomisti. Fino ad un cinquantina di anni fa, infatti, si credeva che esistessero due specie diverse, Coris julis e Coris giofredi, mentre solo in seguito ad indagini biochimiche effettuate sulle due presunte specie si è tuttora concordi nella valida unificazione di entrambi in Coris julis.